Bah Moddo e Bobb Kebba sono arrivati in Italia come migliaia di altri migranti su uno dei barconi diretti in Europa. Del viaggio attraverso il Canale di Sicilia nessuno dei due vuol parlare così come della drammatica esperienza vissuta in seguito presso la tendopoli di San Ferdinando, punto di arrivo del loro lungo viaggio.

La loro storia non sarebbe diversa dalle migliaia di altre che si possono ascoltare nelle campagne del sud della Calabria se non fossero stati i primi a uscire da quella triste situazione per andare a vivere in una casa regolarmente affittata.

Bah e Bobb sono stati tirati fuori dalla tendopoli in cui vivevano grazie a un progetto denominato Spartacus, come lo schiavo che capeggiò la rivolta contro Roma ai tempi dell’impero.

Il progetto

Spartacus è un progetto dell’Associazione Chico Mendes e NO CAP per fornire un concreto aiuto ai lavoratori sfruttati di Rosarno e della piana di Gioia Tauro,
costruendo in primis filiere alternative ed eque per i prodotti delle imprese locali virtuose e una rete nazionale di imprese, eticamente orientate, che possano
assumere le persone che vivono nelle baraccopoli.

Il contesto

Nel periodo di raccolta di arance e mandarini, nella piana di Gioia Tauro si riversano migliaia di braccianti stranieri disposti a lavorare per pochi euro al giorno, costretti a vivere in baraccopoli e tendopoli, nel degrado assoluto, senza acqua corrente, elettricità e senza alcuna sicurezza. Gli immigrati sono solo l’ultimo anello di una lunga catena di sfruttamento: non solo per la presenza del caporalato e l’assenza delle istituzioni, ma per la politica di prezzo della Grande Distribuzione Organizzata, che acquista agrumi a 8-10 centesimi al kg.


Le fasi e i risultati

È stato creato un database con i dati di 200 immigrati africani che vivono nelle baraccopoli e tendopoli della Piana di Gioia Tauro e un database di 100 imprese sensibili e solidali in tutta Italia. Dal 2019 ad oggi, grazie al progetto, abbiato ottenuto questi risultati:

Da ottobre 2022, grazie al progetto Spartacus EDU finanziato dall'Unione Buddista Italiana, a decine di braccianti vengono offerti percorsi di cittadinanza attiva per una maggiore consapevolezza su diritti e doveri, orientamento legale e professionale e corsi di lingua italiana. 

Prossimi obiettivi

Il progetto continuerà con questi obiettivi:
1) l’inserimento lavorativo e un alloggio dignitoso per tutti i 200 braccianti ragazzi registrati nel database;
2) il consolidamento di un modello virtuoso e sostenibile e la sua esportazione in altre Regioni d’Italia;
3) la creazione di un’impresa sociale che possa mettere in contatto i braccianti migranti e le aziende rispettose della legalità, e al contempo garantire servizi di assistenza aggiuntivi.

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